Sono già a lavoro nei reparti per svolgere attività di supporto, accoglienza e umanizzazione. Sono i trenta giovani ragazzi che per un anno svolgeranno il servizio civile universale presso l’AOU “G. Martino”.
Due i progetti in cui saranno impegnati: “Persone oltre a pazienti” e Si può sorridere”, quest’ultimo dedicato in particolare all’area pediatrica. Si tratta di giovani che hanno in media tra i 18 e i 28 anni, tutti con percorsi formativi diversi ma animati, in modo unanime, dall’entusiasmo di svolgere un’attività a favore del bene pubblico, sviluppando sempre di più senso civico e spirito di appartenenza alla comunità. Nel corso del servizio quotidiano i ragazzi saranno seguiti da una figura specifica chiamata OLP (operatore locale di progetto) individuato nei coordinatori e infermieri che operano all’interno delle cliniche.
“Siete per noi una risorsa preziosa – ha detto la Prof.ssa Gabriella Martino, responsabile UOS Internazionalizzazione e Ricerca- intervenuta per un indirizzo di saluto in occasione del primo giorno di lavoro. La qualità delle cure si manifesta anche con l’intenso proposito di umanizzare l’assistenza attraverso la qualità dell’accoglienza con un approccio semplice, ma determinante per creare quell’empatia che spesso fa la differenza in un percorso di cura. Siamo certi che questa esperienza sarà un’occasione di condivisione e di crescita reciproca”.
Con il progetto “Si può Sorridere” i ragazzi che lavoreranno presso il Dipartimento Materno Infantile – cardiologia e nefrologia pediatrica – cercheranno di favorire un maggiore benessere psicologico per i bimbi ricoverati in ospedale, attraverso il gioco e la realizzazione di laboratori ludici. Più orientato a facilitare l’accesso ai servizi è invece il progetto “Persone oltre a pazienti” volto ad agevolare la comunicazione con gli utenti, supportando i pazienti e i caregiver nei processi ospedalieri per una migliore assistenza ai malati e alle loro famiglie.