Un incontro ricco di spunti e molto partecipato si è svolto stamani presso l’Aula Magna del Liceo Maurolico, dal titolo “Norme di comportamento per l’uso corretto dei social”, nell’ambito della 3° Giornata del Rispetto e della Consapevolezza, indetta dal Kiwanis Club Peloro – Messina, presieduto dall’avv. Michele Minissale e sponsor del K Club Kiwanis del Liceo Maurolico, coordinato dalla docente Stefania Giammò. Cerimoniera della seduta è stata la consigliera dott.ssa Teresa Crisafulli. Presente anche la tesoriera, dott.ssa Sabina Scaravaggi. L’assessora alle Politiche sociali, Alessandra Calafiore, ha portato i saluti dell’Amministrazione. La dott.ssa Giovanna De Francesco, dirigente del Liceo Maurolico, congratulandosi per l’iniziativa che ha accolto volentieri, ha evidenziato che “i giovani si sono allontanati dai social, soprattutto Facebook, perché siamo stati noi boomer ad inquinarlo, quando le parole diventano pietre e tutti credono di poter dire tutto”. L’avv. Minissale ha introdotto i lavori, puntando sulla necessità di una prevenzione più che di una maggiore produzione di leggi. “I social – ha dichiarato il presidente del Kiwanis Peloro – ci riportano al concetto di società. Un concetto che non è statico ma in continua evoluzione”. “I social – ha aggiunto – sono un palcoscenico di libertà e democrazia, ma non bisogna abusarne, altrimenti si incorre in reati”. l’Avv. Pietro Luccisano, Lgt eletto della Divisione 1 del Kiwanis Club, rivolgendosi al pubblico composto dagli alunni del Maurolico, ha sollecitato alla prudenza: “Voi siete nativi digitali, ma mai abbassare la guardia perché il pericolo è dietro l’angolo”. In collegamento, Francesco Pira, docente di Sociologia dell’Università di Messina, ha evidenziato come “i pericoli che arrivano dal web sovrastano le opportunità che, comunque, sono tantissime”. Truffe, fake news, revenge porn, cyberbullismo, challenge, sono tra le insidie che corrono nella rete. “Lultimo caso – ha raccontato Pira – è il primo stupro virtuale avvenuto nel metaverso e denunciato a Londra: gli esperti hanno detto che il danno psicologico della vittima è pari a quello di uno stupro fisico”. Tuttavia, ha chiarito Pira, “E’ difficile agire sulle piattaforme che hanno le loro sedi in altri paesi. La strada, dunque, è etica”. Mons. Giò Tavilla, direttore dell’Ufficio diocesano Comunicazioni sociali, ha posto una questione fondamentale: “Siamo certi che l’innovazione sia sempre sviluppo? Il progresso è sempre crescita della persona? E’ necessario “costruire una comunicazione che sia veramente sviluppo”. “Nei social – ha concluso Mons Tavilla – bisogna entrare con responsabilità, con prudenza e verità”. Poi è stata illustrata la relazione elaborata dalle studentesse del K Club, Ginevra Bartuccio, Ilaria Di Salvo, Elena Gugliandolo, Ilaria Freni. La connettività globale ha abbattuto i confini fisici, permettendo di condividere interessi di lavoro e hobbies, oltre ad avere una funzione di sensibilizzatore sociale ed offrendo opportunità di marketing e business. Ma, al contempo, ci sono seri rischi, come il furto d’identità di persone fisiche ed aziende, la diffamazione e il cyberbullismo, oltre alla dipendenza con il fenomeno degli hikikomori che rifiutano una vita sociale, scolastica e professionale. “Rispetto e attenzione – hanno dichiarato le giovani relatrici – sono i due fattori che possono arginare i rischi”. E, citando Orwell hanno avvertito: “La nostra società vive sotto questi schermi che condizionano persino il pensiero”. Infine, i saluti di Tonino Brancato, Past-luogotenente della Divisione 1 e di Salvatore Sciliberto, lgt della Divisione 1 Sicilia dei due Mari Valdemone.