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“La locandiera” in chiave contemporanea è il prossimo appuntamento di “Teatri di Naso”, in scena il 17 novembre tra mimo, danza e clown

Domenica prossima, 17 novembre, andrà in scena per la rassegna di drammaturgia contemporanea “Teatri di Naso”, diretta da Roberto Zorn Bonaventura, il secondo spettacolo in abbonamento del cartellone autunnale: “La locandiera – Esprit de pomme de terre” (il francesismo traduce il nostro “spirito di patata”), libero adattamento della celebre commedia di Carlo Goldoni, scritto e diretto da Andrea Saitta. L’appuntamento in quel piccolo gioiello che è il Teatro Alfieri è fissato alle ore 17,30. La produzione è della Compagnia dell’Arpa di Enna, ben nota in campo nazionale. Gli interpreti sono: Andrea Pacelli, Maria Chiara Pellitteri, Norman Quaglierini e lo stesso Andrea Saitta. Scene e costumi di Alessandra Bruno.

Lo spettacolo, in chiave francamente comica, propone un’inedita Mirandolina (questo il nome della locandiera) in versione… muta. «Il lavoro – si legge nelle note di regia – si concentra soprattutto su due aspetti: il passaggio dalla Commedia dell’Arte al Dramma Borghese, che Goldoni inizia proprio con la “Locandiera”, e di conseguenza la scoperta della psicologia dei personaggi che non sono più legati all’improvvisazione e allo stereotipo delle maschere, bensì al percorso emotivo segnato da un testo stabilito. L’obiettivo è quello di rappresentare “La Locandiera” partendo dal corpo inserendo il mimo, la danza e il clown teatrale. Lo spettacolo, infatti, si sviluppa in una serie di scene, dal ritmo molto serrato e dalla linea comica che, con precisione matematica, rapisce lo spettatore portandolo all’interno di un mondo fatto di silenzi, sguardi e risate. Il Marchese nel primo atto di questo libero adattamento dichiara, ridendo: “Una Mirandolina muta! Ma non oserebbe tanto neanche il più spettinato dei capocomici in teatro”! Tuttavia, la chiave di lettura del regista è proprio lì: Mirandolina infatti, senza dire una parola, conserva ugualmente quelle caratteristiche per le quali questo personaggio è passato alla storia, vale a dire la sua forza e l’indipendenza tipica di una donna moderna. Nonostante ciò, resta immutata invece la trama del capolavoro di Goldoni, nel tentativo di far rinascere un grande classico italiano rivisitato in chiave contemporanea».

La rassegna, in scena nel Teatro Vittorio Alfieri, proseguirà poi il 24 novembre con lo spettacolo fuori abbonamento “A te e famiglia” di e con Angelo Campolo, messinscena che ha raccolto molti premi in tutta Italia. Si tratta di un racconto personale che con leggerezza e ironia conduce alla scoperta del mondo della giustizia minorile in Sicilia. Una “messa alla prova” segnata da errori, ma anche da gioie inaspettate che aprono lo spazio del possibile in percorsi di vita ancora non segnati.

“Teatri di Naso”, fortemente voluto dall’amministrazione comunale con in testa il sindaco Gaetano Nanì, si avvale dell’organizzazione dell’associazione “Castello di Sancio Panza”, del sostegno di Latitudini, rete di drammaturgia siciliana, della direzione tecnica di Stefano Barbagallo e della grafica di Riccardo Bonaventura.

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