“Messina Europa 1955-2025”, inaugurato nel segno di Gaetano Martino l’evento celebrativo del 70° Anniversario della Conferenza di Messina 

 

“È un grande piacere per me – ha detto la Rettrice – dare il benvenuto a tutti voi in occasione del primo giorno dedicato alle celebrazioni del 70° Anniversario della Conferenza di Messina. Questi momenti ci permetteranno di riflettere su un capitolo straordinario della storia d’Europa che ha visto la nostra città protagonista insieme a Gaetano Martino, la cui regia fu fondamentale nel corso di tutta la Conferenza. Durante quell’incontro prese forma una visione diplomatica avulsa da contrasti che pose una pietra importante per la nascita della Comunità Economica Europea. Con la sua dedizione, Martino diede un esempio che riecheggia ancora oggi e ci consente di valutare l’impatto attuale di quei giorni del 1955 in cui sono stati affermati i valori della comunione, della condivisione e della solidarietà. Vivremo due giornate ricche di contributi che culmineranno con l’inaugurazione dell’Anno Accademico alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, a cui verrà conferito il Dottorato honoris causa in ‘Scienze delle Pubbliche Amministrazioni’. Tutto questo testimonia, ulteriormente, il profondo legame del nostro Ateneo con le istituzioni repubblicane e per i prossimi tre giorni renderà UniMe il polo centrale di tutto il territorio”.

“Il collegamento fra l’inaugurazione del nuovo Anno Accademico e le iniziative celebrative del 70° Anniversario della Conferenza di Messina – ha commentato il prof. Alessandro Morelli – è un bel modo per ricordare quel fermento locale che ha poi illuminato l’Europa. Inauguriamo i lavori affrontando una sessione dal taglio specificamente storico che punta a definire un bilancio sull’incidenza che ha avuto la Conferenza nella prima e problematica fase di avvio del processo di integrazione europea. Per il rilancio del progetto europeista, indubbiamente, ebbe un ruolo fondamentale l’allora Ministro degli Esteri, prof. Gaetano Martino, il quale ebbe un peso rilevante sia nell’organizzazione dell’incontro, sia nel conseguimento dei risultati che posero le basi per la firma del Trattato di Roma del 1957 e non solo. Fu decisivo, inoltre, per instaurare una visione solidaristica fra gli Stati in un clima di cooperazione necessario per bilanciare la complessità radicata nel disegno europeista e vide nell’integrazione economica un mezzo per raggiungere una unione dal punto di vista politico; a tutto ciò si aggiunse anche la dimensione etica e culturale al punto che Martino propose l’istituzione di una Università europea per rafforzare una coscienza unitaria d’Europa”.
“Quella odierna – ha dichiarato il prof. Trimarchi in avvio della sessione pomeridiana – è una giornata ricchissima sotto il profilo morale e culturale che ci consente di scavare a fondo per indagare e conoscere la figura di Gaetano Martino, Rettore dell’Ateneo peloritano dal 1943 al 1954, non solo per quanto fatto in occasione della Conferenza di Messina, ma anche per il suo immenso contributo in campo medico. Grande statista e liberale, è stato prima di tutto uno studioso pionieristico nel settore della medicina, contribuendo a raggiungere risultati nel campo della fisiologia che hanno ricadute virtuose ancora oggi. Penso alle sue ricerche sul glucagone, oggetto nell’ultimo decennio di numerosi studi in relazione alla glicemia e non solo. Ha formato una scuola che ha visto crescere numerosi professionisti capaci di grandi cose”.
In Aula Magna era presente anche la famiglia di Gaetano Martino.

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