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Sequestrata società a un 61enne, già condannato per “associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”, ritenuto contiguo alla famiglia mafiosa dei barcellonesi

I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato attuazione ad un provvedimento di sequestro beni emesso dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione, su conforme richiesta della Procura, nei confronti di un 61enne, pregiudicato, ritenuto contiguo all’associazione mafiosa “famiglia barcellonese”.

Il provvedimento odierno rappresenta un’ulteriore misura rispetto a quella già adottata il 14.11.2024, con cui erano stati sequestrati beni e società per un valore complessivo di circa 170.000 euro, in vista della loro confisca. Tale sequestro era stato disposto a seguito di accertamenti patrimoniali condotti dai Carabinieri, che avevano consentito di documentare come il proposto, coinvolto in più vicende giudiziarie a seguito di indagini riguardanti il narcotraffico e ritenuto vicino alla criminalità organizzata barcellonese, avesse accumulato un patrimonio risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati da lui e dai suoi familiari. Per ultimo, l’uomo era stato arrestato in esecuzione della misura cautelare in carcere nell’ambito dell’indagine “Dinastia”, condotta dal ROS e dal Comando Provinciale Carabinieri di Messina sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo peloritano, nei confronti del gruppo mafioso del Longano, che, il 28 febbraio 2020, aveva portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 59 persone. A seguito dell’indagine, il 61enne era stato poi condannato, con sentenza non definitiva della Corte d’Appello di Messina, alla pena di 16 anni e 8 mesi di reclusione per “associazione finalizzata al traffico di stupefacenti”.

In particolare, dalle indagini patrimoniali è emerso che un’ulteriore società di Milazzo, oggetto del provvedimento di sequestro odierno, attiva nel settore della gestione di parcheggi e autorimesse, sarebbe stata costituita per sostituire quella già sottoposta a sequestro nel novembre 2024, venendo gestita dal pregiudicato, per mezzo di familiari o prestanome.

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