Gli indici dei prezzi al consumo di agosto 2024 sono stati elaborati tenendo conto di una progressiva riduzione della gravità dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 e di riapertura di buona parte delle attività commerciali di offerta di beni e servizi di consumo. Pur rimanendo sopra la norma, il numero di mancate rilevazioni è quindi diminuito.
L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha consentito di ridurre gli effetti negativi dell’elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. Come ricordato nella nota metodologica dell’Istat, gli indici ai diversi livelli di aggregazione, sia nazionali che locali, che hanno avuto una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso), sono segnalati mediante l’utilizzo del flag “i” (dato imputato). Nella città di Messina nel mese di agosto 2024 si é registrato un incremento tendenziale dell’1% e congiunturale dello 0,5% dell’indice dei prezzi al consumo. Crescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,8%), bevande alcoliche e tabacchi (3%), abbigliamento e calzature (2,3%), mobili, articoli e servizi per la casa (+0,6%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,8%), trasporti (+1,4%), ricreazione, spettacoli e cultura (+2,2%), istruzione (+0,9%), servizi ricettivi e ristorazione (+3,1%) e altri beni e servizi (+2,9%). Decrescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-1,4%), trasporti (-0,3%) e comunicazioni (-5%). E’ quanto emerso nel corso della riunione della commissione comunale di controllo prezzi, presieduta dall’assessore con delega ai Servizi al cittadino Massimiliano Minutoli.
La nota offre una sintetica analisi dei fattori che hanno contribuito a determinare le dinamiche di prezzo più marcate dei beni e servizi a rilevazione centralizzata nel mese di agosto 2024:
Prodotti per fumatori: Si registra un lieve aumento congiunturale del prezzo di sigari e sigaretti (+0,1%; +1,2% il tendenziale), a causa dell’aumento di alcune marche di sigari; sempre a livello congiunturale, si rileva invece una diminuzione degli articoli per fumatori (- 2,2%).
Energia elettrica e gas di rete: Registrano un aumento, in termini congiunturali, l’energia elettrica del mercato libero (+0,6%; -17,4% il tendenziale) e il gas di città e gas naturale del mercato tutelato (+5,7%; +36,8% il tendenziale). Si rileva, invece, una lieve diminuzione congiunturale dell’energia elettrica per le famiglie in transizione (-0,1%; 0,0% il tendenziale) e del gas di città e gas naturale del mercato libero (-0,5%; -13,4 il tendenziale).
Prodotti farmaceutici e integratori: Si riscontra un aumento congiunturale nei medicinali di fascia C – sop e otc (+0,4%; +5% il tendenziale) e negli integratori alimentari (+0,5%; +2,8% il tendenziale).
Servizi di telefonia e di comunicazione: Si riscontra un aumento congiunturale nei servizi internet su rete mobile (+0,1%; +0,4% il tendenziale), nei servizi di telefonia mobile (+0,4%; +0,4% il tendenziale) e nei servizi di telecomunicazione bundle (+0,2%; +2,0% il tendenziale).
Servizi di trasporto: Nei trasporti si rileva un aumento generalizzato dei prezzi a causa del picco delle vacanze estive. Nel trasporto aereo l’aumento maggiore si registra nei voli europei (+19,4%; -5,8% il tendenziale) seguiti da quelli nazionali (+14,0%; -5,2% il tendenziale) e da quelli intercontinentali (+12,6%; -10,0% il tendenziale). All’aumento dei voli europei e nazionali contribuiscono entrambi i tipi di vettore, tradizionale e low cost, con tassi più ampi per quelli low cost soprattutto nei voli nazionali. Per quanto riguarda i voli intercontinentali, l’aumento ha interessato tutte le direttrici di traffico, con variazioni più ampie per le rotte verso i paesi asiatici. Si rileva anche un aumento dei prezzi del trasporto marittimo (+33,8%; -1,1% il tendenziale), che è più ampio nelle destinazioni verso l’interno rispetto a quelle verso l’estero. L’aumento di prezzo delle destinazioni interne è dovuto esclusivamente alle destinazioni verso le isole maggiori. Si registra infine un aumento nei trasporti ferroviari nazionali (+1,2%; +6,2 il tendenziale), a causa della minore disponibilità di offerte commerciali per il servizio intercity notte.
Attività turistiche e ricreative: In termini congiunturali, si rileva un aumento dei prezzi su tutta la filiera turistica, dovuto alla stagionalità, con i pacchetti vacanza che aumentano sia a livello nazionale (+13,9%; +37,4% il tendenziale), sia a livello internazionale (+0,7%; +3,0% il tendenziale). Sempre in termini congiunturali, aumentano i prezzi dei villaggi vacanze, campeggi, ostelli delle gioventù e simili (+6,5%; +12,9% il tendenziale) e degli agriturismi (+1,6%). Per quanto riguarda le attività ricreative, registrano un aumento i parchi di divertimento (+1,8%; +6,0% il tendenziale), gli stabilimenti balneari (+3,8%; +9,5% il tendenziale) e, in misura più lieve, gli impianti di risalita (+0,9%; +15,4% il tendenziale).
Cultura: Si registra un aumento dei prezzi dei giornali, sia quelli a diffusione nazionale (+2,5%; +6,8% il tendenziale) sia quelli a diffusione locale (+2,9%; +3,3% il tendenziale), a fronte di una diminuzione dei periodici (-1,2%; +1,4% il tendenziale). Le variazioni dei prezzi dei giornali sono riconducibili ad incrementi effettivi di prezzo da parte di alcune importanti testate, sia nazionali che locali, oltre che alla rimodulazione dell’offerta per un abbonamento digitale nazionale e ad una diversa distribuzione degli allegati. Per quanto riguarda i periodici, la variazione rilevata è da attribuirsi ad una differente offerta di allegati e a prezzi speciali più bassi di alcune riviste rispetto al prezzo abituale di vendita.