“Scrosci d’acrilico”, l’esposizione dei quadri di Lucia Allegra

Oltre cento quadri realizzati con la “pouring art”, pittura acrilica fluida, anche detta “colata acrilica”, “fluid art”, una tecnica di pittura, nata in Olanda, anche se qualcuno la attribuisce all’artista messicano David Alfaro Siqueiros, ispiratore di Jackson Pollock, oggi praticata soprattutto nel Nord Europa, negli Stati Uniti ed in Australia.

E’ sicuramente una forma d’arte non convenzionale: invece dei pennelli si usano strumenti come il fuoco, l’acqua, la gravità, l’aria; i colori vengono versati direttamente sulla tela e manipolati in modo da ottenere forme ed effetti del tutto particolari, dando vita a quadri unici. Le varie tecniche e le diverse marche di colore nel loro interagire contribuiscono a rendere ogni quadro ricco di dettagli e di riflessi accattivanti.

Lucia Allegra nasce a Messina nel 1958. Nel 1982 si laurea in Lettere classiche con indirizzo archeologico presso l’Università di Messina, dove oggi, dopo aver vissuto per motivi di lavoro a Milano, Roma e Reggio Calabria, è ritornata. Inizia la sua attività lavorativa dapprima come insegnante di lettere al ginnasio, poi capo ufficio stampa di una televisione nazionale e poi ancora funzionario della Croce Rossa Italiana con incarichi, nel tempo, di Capo Ufficio Stampa, responsabile di progetti internazionali, dell’URP, dell’Ufficio per la protezione dei dati personali, occupandosi – nel frattempo – anche delle emergenze nazionali e internazionali. A seguito della privatizzazione della C.R.I. è transitata nei ruoli del Ministero dell’Istruzione, prima a Roma ed oggi a Messina. Dal 2008, nel tempo libero, si dedica, autodidatta, all’attività artistica con il disegno, utilizzando varie tecniche ma in particolare la penna gel riproducendo dalle foto ritratti, paesaggi e animali.

Da qualche anno dipinge con la tecnica della pittura acrilica fluida, traendo ispirazione dalla natura ed i suoi elementi, dai colori del mare e dei fiori. “La nostalgia per la mia terra mi ha portato a cercare di ricreare la sua bellezza, la sua energia, le sue infinite combinazioni di colore, provando a rendere sulla tela con questa incredibile forma d’arte il mio amore per il mare, la terra e il cielo della Sicilia, di cui sono perdutamente innamorata e che per trentacinque anni mi è mancata in modo incredibile, anche se ero davvero molto soddisfatta del mio lavoro. Dicono che sia un’arte terapeutica, non lo so, so con certezza che è divertente e, quando il risultato ti piace, è appagante. La particolarità di ogni quadro è che ognuno può vedere in una singola opera qualcosa di diverso e scegliere la direzione in cui appenderlo”.

Far scorrere i colori l’uno sull’altro, farli fondere tra loro, manipolarli con strumenti danno la possibilità di creare movimenti e allacciature, forme e colori in infinite combinazioni. In quest’arte controllo e caso si intersecano creando emozione ed energia. Infatti, pur utilizzando gli stessi colori, gli stessi ingredienti e la stessa tecnica vengono realizzati quadri molto diversi tra loro.

C’è la magia di mescolare i colori tra loro e con additivi come la colla, l’alcool isopropilico, i mezzi di versamento per creare una pozione magica che prende vita sulla tele; i colori si fondono tra loro creando dinamismo e vita, effetti 3D e profondità. Chi guarda può trovare in ogni quadro una storia, un luogo già visto, un desiderio, lo spazio, l’universo. Ognuno legge in ogni opera qualcosa di diverso e anche se ad ogni quadro è stato dato un titolo, ognuno è libero di cambiarlo.

Nella realizzazione dei quadri una particolare attenzione è posta alla preservazione dell’ambiente; i materiali utilizzati vengono riciclati più e più volte, l’utilizzo dell’acqua ridotto al minimo indispensabile, il colore inutilizzabile viene smaltito nelle sedi appropriate.

Tutti i quadri esposti sono pezzi unici non replicabili proprio per la non replicabilità dei movimenti del colore sulla tela. Ogni quadro è dotato di certificato di autenticità e la firma dell’artista è posta sul retro della tela al fine di non violare l’integrità dell’opera stessa. Sul retro del quadro sono posti anche il nome dell’opera, il luogo e la data di realizzazione.

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