I relatori del webinar, il Prof. Filippo Grasso, docente dell’Università degli Studi di Messina – che ha anche moderato i lavori – e il Dott. Federico Massimo Ceschin, Presidente della Società Italiana professionisti mobilità e turismo sostenibile ed Esperto di design del turismo, hanno trattato la tematica della “Destination Management Organization (DMO)” e del “Destination Manager”.
Il Prof. Filippo Grasso, dopo aver introdotto il webinar e ringraziato i partecipanti, ha presentato il Dott. Federico Massimo Ceschin, che ha sapientemente esposto la tematica connessa al ruolo che rivestono le Destination Management Organization (DMO) nel nuovo scenario economico che contraddistingue le politiche turistiche nazionali ed internazionali.
Il Dott. Ceschin ha sottolineato che le DMO non sono solamente istituzioni di promozione turistica, in quanto il manager di una destinazione turistica deve cooperare alla promozione e allo sviluppo turistico del territorio. In merito è auspicato, da più parti, l’emanazione in tempi celeri di appositi Decreti attuativi da parte del Ministero del Turismo, con cui al Manager di destinazione, e di conseguenza alle DMO, “…venga anche riconosciuto la capacità di tenere insieme interessi anche contrastanti, che è un lavoro molto più vicino ai territori di ascolto”.
I Destination Manager hanno, tra l’altro, il compito di far dialogare tra loro i diversi soggetti che operano nell’ambito del turismo su un territorio. Da questa nuova filosofia manageriale, cioè da questo dialogo, è necessario che emergano elementi di “benessere” per il territorio.
Federico Massimo Ceschin, nel corso del webinar, ha presentato la sua pubblicazione dal titolo “Il nuovo ruolo delle DMO”, in cui tratta il “Cuore della destinazione” turistica incentrato su un preciso “sistema coerente, omogeneo, integrato e sostenibile di accoglienza, ospitalità e servizi, in grado di fare leva sulle plurali identità territoriali, sulle esperienze di comunità, sui patrimoni materiali e immateriali”.
Il testo è frutto di una ricerca svolta da Federico Massimo Ceschin in collaborazione con Daniela Cavallo, Maurizio Di Marco, Virgilio Gay, Giovanni Antonio Sanna, Letizia Sinisi e Andrea Succi, pubblicato da SIMTUR, con il marchio editoriale “Movability Books”, che diffonde e illustra la visione di SIMTUR, attraverso la produzione di libri, manuali, dispense, paper e pubblicazioni.
Il manuale sicuramente promuoverà il dibattito sulla tematica in trattazione ed è frutto dell’esperienza di 7 manager di destinazione, in modo da restituire ai territori italiani approcci, metodi e modelli di governance in grado di contribuire all’evoluzione delle destinazioni di turismo sostenibile, attraverso le Destination Management Organization (DMO) e le Destination Management Company (DMC).
Dalle analisi di mercato in ambito internazionale emerge che l’Italia è all’apice della lista delle mete di viaggio desiderate dagli abitanti di diverse nazioni, in quanto associata a fattori di preminenza, quali la creatività, l’inventiva e la qualità della vita, che a sua volta è correlata a diversi elementi, come ad esempio gli incantevoli paesaggi, il patrimonio culturale, le acque cristalline, l’offerta enogastronomica, la moda, solo per citarne alcuni.
È strategico per ogni destinazione intraprendere dei percorsi manageriali atti ad incentivare e sviluppare il turismo sul proprio territorio; ed in particolare per quei luoghi che desiderano farsi conoscere sui mercati internazionali come mete di possibili destinazioni di turismo sostenibile, in modo da dare competitività, innovazione, benessere, equità e prospettive di crescita economica alle comunità locali.
È essenziale che ogni destinazione turistica si doti di professionisti dotati di una ottima “cultura dell’ospitalità”; in merito, un ruolo fondamentale è svolto dai Corsi di Laurea, dai Master universitari e dagli Istituti di istruzione secondaria superiore ad Indirizzo Turistico.
La valorizzazione di un territorio, per fini turistici, è essenziale per il suo sviluppo socio-economico, e ciò si può raggiungere soprattutto attraverso la formazione di operatori turistici ben preparati. Pertanto, competenze specialistiche e ottime professionalità sono possibili attraverso solidi percorsi formativi specifici.
Le Destination Management Organization ed i Destination Manager possono essere interpreti efficaci per assegnare ai territori interessati le risorse, gli strumenti, le tecnologie e le competenze necessarie per farli decollare.
Il Prof. Filippo Grasso, oltre a disquisire sulla citata pubblicazione, ha ricordato che “Il turismo è l’industria del viaggio e come tale è un’esperienza; perché ogni viaggio è una esperienza ed il turista porta con se tre elementi tipici dell’esperienza che sono: la motivazione, la relazione e le emozioni”; quindi, questi “… tre pilastri dell’esperienza” accompagnano il viaggiatore nel suo viaggio. Ha, altresì, aggiunto che “…la DMO ha una sua configurazione ed è a servizio della destinazione turistica …”.
Al Webinar hanno anche partecipato, con un certo interesse, gli studenti del Corso di Laurea in “Scienze del Turismo, della Cultura e dell’Impresa” del Dipartimento di Scienze Cognitive, Psicologiche, Pedagogiche e Studi Culturali (COSPECS) dell’Università degli Studi di Messina, che ha permesso loro di affinare la propria preparazione professionale in ambito turistico.
Pubblicato da Francesco Pellico